Ogni epoca la sua rabbia, ogni rabbia la propria  epoca

E’ per alcuni quasi impossibile muoversi nel mondo senza avvertire un disagio pervenire da chiunque lo circondi. La maggior parte ignari ed inconsapevoli del loro stesso nutrirsi e nutrire, ciò che in una accurata riflessione dovrebbe essere da osservare, prenderne coscienza, elaborare, trasformare e lasciare andare.

La domanda è: lo si vuole veramente?

Si vuole davvero cambiare lo schema? Lasciare il certo faticoso, con rari sprazzi di sorriso? Vogliamo veramente non odiare il vicino di casa, nostro padre o nostra madre, i figli (verso i quali nutriamo tutto tranne che benevolenza, come per noi stessi ovviamente), la moglie del nostro amante, o il marito della nostra amante? Odiato perché ha ciò che noi non possiamo avere, dipinto da chi abbiamo deciso essere nel giusto, come il marito o la moglie sbagliati. 

Odiare i genitori in vita, per poi desiderarli da morti?

Non frequentare le persone, per poi esserci al loro funerale?

Odiare: lo Stato, il titolare dell’azienda, i colleghi, il capo, i vaccini, il medico, i gay o gli etero, il postino, gli animali, le mosche o le zanzare, i finti orgasmi o i rapporti perversi, i simili più colti o quelli più realizzati, i ricchi o i barboni, i fratelli, le sorelle, gli ex, gli attuali, i parenti lontani o quelli vicini. Il nostro lavoro, il lunedì, il mercoledì, la domenica sera, la maglia che si è sporcata, la signora che non ha pulito come noi avremmo voluto, il marito distratto o quello diverso da noi, i testimoni di Geova, i Cattolici, i Musulmani, gli atei. I ladri, gli assassini, gli onesti. I benefattori, la Juve, il Toro, il Milan, l’Inter … l’allenatore di mio figlio, il concorso ed i suoi esaminatori, il posto fisso o la partita iva, il commercialista, il Notaio, l’ Avvocato, Berlusconi, Mattarella, Prodi, Speranza ecc…

Potrei continuare all’infinito.

La maggior parte di tutto ciò che leggete o è astratto, non lo conoscete personalmente, o è frutto dell’esperienza pregressa, vostra o familiare.

Il termine “virtuale” nasce per rendere reale nella mente ciò che, essendo astratto, potreste anche evitare di odiare o contemplare.

Dopo aver letto questo elenco: la rabbia, la frustrazione, la fatica di vivere è data da ciò che incontrate ogni giorno? O è invece come il cibo che scegliete di acquistare e portare alla bocca. Ciò di cui voi avete scelto di nutrirvi ogni giorno? La vostra benzina. Il meglio o il peggio?

Se mangio male, mi avveleno quotidianamente: il danno sarà solo verso me o anche verso tutte le persone che coinvolgerò nella mia scelta auto/distruttiva? Lo faccio verso di me o verso chi mi ha nutrito alla nascita?

Sono la vittima o il carnefice?

Alzarsi ogni mattina e ripetere lo stesso schema, cosa apporterà?

In realtà la rabbia nasce anche da una insoddisfazione dettata dall’epoca nella quale mi trovo.

Mi parlano di evoluzione: sono sempre più ammalato e stanco.

Mi parlano di evoluzione e lavoro sempre di più per avere sempre meno.

Mi parlano di vaccini e poi vedo la gente morire per loro mano.

Mi parlano di pandemia e poi scopro che non esisteva.

Mi guardo allo specchio e faccio ciò che è il contrario di cosa pretendo dagli altri.

Dopo queste premesse la vostra vita dipende da come leggete il vostro fuori perché vi appartiene o perché è reale? L’avete costruita insieme agli altri questa realtà o è vero che la subite?

La verità esiste o è la mia, solo mia, per ciò che desidero in quel momento? Quella verità mi aiuta o mi condanna ad una lenta agonia?

Voglio cambiare la frequenza o voglio rimanere in quel peso, quel giudizio, quella sentenza continua?

Parlo degli altri o parlo di me? Quindi gli altri parlano di me o di loro stessi? Quando nella mia testa sto giudicando, accusando, criticando sto facendo del male a chi? Quell’energia malsana a chi nuoce? Questa volta vi rispondo: A TUTTI!

Alla fine di questo mio, per alcuni, folle elenco, per altri illuminante visione di se stessi, potete valutare un allenamento PERSONALE al cambiamento o una complicità al fallimento: di un giorno, di un mese, di un anno, della vita o di un’intera epoca.
A voi la scelta.

Volendolo, vi aspetto.

Giuliana Cignetti

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