Le briglie e il morso

Questa mattina, ho provato la grande fortuna di guardare sorgere l’alba serenamente adagiata in una appagante acqua di mare cristallina.

Mentre mi godevo la sensazione e il paesaggio in rispettoso silenzio, scorgo in lontananza un poderoso cavallo marrone con il suo fedele destriero. Si dirigevano al galoppo verso di me, sulla riva del mare.

Il primo istinto nel vederlo è stata una sensazione di meraviglia, forza, libertà, seguito istantaneamente da grande e profonda tristezza.

Morso, briglie, sella, frusta, comando:

nulla che fosse coerente con ciò che stavo vivendo nella natura in quell’istante.

Ciò che mi ha risuonato in modo tanto forte quanto doloroso è stato come quello stesso cavallo mi portasse a noi, alla nostra quotidianità:

alla VITA.

Osservandoli attraverso il cuore mi risalivano l’armonia, il rispetto e la leggerezza che gli  indiani ponevano verso il loro fedele amico, in totale contrasto con la condotta dei loro persecutori molto simile alla nostra.

In quel morso e in quelle briglie ho rivisto noi, con la nostra quotidianità: il giudizio, gli alienanti e continui pensieri. Ho rivisto stati, religioni, genitori, nonni e generazioni mettere il morso e le briglie, prima verso se stessi, adeguandosi ad un ruolo e poi verso i propri figli, per comandarli e condurli a rigide imposizioni storiche, culturali, rituali familiari, che nulla hanno a che vedere con libertà, armonia e sviluppo del talento personale. Ho visto con lucidità profonda chi si avvicina a noi a cuore chiuso e senza predisposizione al cambiamento, ma per imporre briglie, morso, frustino e darne una rigida direzione e viceversa.

Ho immaginato con tutta me stessa di togliermi le briglie, di sfilare il morso, di buttare il frustino e di autorizzarmi con amore a liberarmene.

La simbología che ne deriva e il senso di profonda espansione l’ho voluto trasmettere a quel meraviglioso cavallo, ignaro come noi di tutta la sua forza. Quella forza che gli appartiene, che ci appartiene se solo ci autorizzassimo a disarcionare l’autoritaria ed egocentrica guida.

Vi auguro di trovare la forza attraverso percorsi di silenzio, di perdono, di costellazioni o anche solo di presa di coscienza, per essere più attenti ad un mondo “energeticamente ed emotivamente libero e pulito”.

Grazie

Giuliana Cignetti

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